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La storia di un alimento che ci fa innamorare: i grissini

La produzione dei grissini vanta una tradizione molto lunga, che ha inizio addirittura secoli fa.

Ma qual è la storia di questo particolare alimento che, oggi come un tempo, ci fa innamorare a tavola e in tante altre occasioni?

Il grissino nasce a Torino intorno al 1679, quando il fornaio di corte, su indicazione del medico, crea questa specialità in onore del futuro re Vittorio Amedeo II, il quale, per una serie di problemi di salute, faticava a digerire la normale mollica del pane.

Il nome ‘grissino’ si fa derivare da un tipico pane piemontese dalla forma allungata: la Ghersa.

In breve tempo, questo alimento si diffonde sia in città, sia al di fuori dei confini dell’Italia, giungendo a ‘conquistare’ uno dei palati più nobili del periodo, ovvero Napoleone Bonaparte.

Napoleone, infatti, secondo varie fonti, apprezzava così tanto i grissini torinesi, da istituire uno speciale servizio di spedizione, per potersi rifornire direttamente dai produttori di Torino.

Ben presto, la produzione di grissini diviene sempre più popolare, e non solo tra le fasce più ricche della popolazione: sono tanti gli estimatori di questa specialità torinese, leggera e nutriente come il pane, ma molto più facile da conservare, anche per diversi giorni, poiché meno deperibile.

La diffusione dei grissini su tutto il territorio nazionale, così come all’estero, avviene nel corso dei secoli successivi. Ben presto, la ricetta originale – a base solamente di acqua, farina, lievito e sale – si arricchisce di nuovi ingredienti, contaminandosi con altre specialità tipiche dei luoghi: nascono, così, i grissini integrali, i grissini all’olio di oliva, alla cipolla, al pomodoro, al sesamo e via di seguito.

Oggi i grissini sono conosciuti e apprezzati un po’ ovunque: ideali sia da soli, come spuntino leggero a metà giornata o come antipasto al ristorante, sia per accompagnare altri alimenti e smorzarne il gusto intenso (dai salumi alle creme a base di verdure, peperoncino, carne, ecc.).

La produzione di grissini rimane, comunque, concentrata nella città di Torino, dove ancora oggi si preparano sia nei laboratori artigianali, sia a ritmi industriali. Ad ogni modo, oltre ai grissini torinesi classici, in città è possibile gustare tante varianti creative, ma anche ricette più tradizionali, fatte con ingredienti a km zero, biologici e di origine naturale: un vero e proprio ritorno al passato!

Molto apprezzati, infine, sono i grissini aromatizzati con spezie, semi e piante aromatiche: in commercio, ad esempio, si trovano grissini all’origano, con il sale grosso in superficie, al rosmarino, al cumino e tante altre versioni, entrate a pieno titolo nella gastronomia locale e nazionale.